lunedì 7 marzo 2016

IL PIACERE DI PROGETTARE INSIEME

CONTROLLARE CON DISCREZIONE. In una festa con almeno 8-10 bambini è necessaria la costante presenza di un adulto. Il suo compito non sarà di fare il gendarme, ma di controllare con discrezione che tutto proceda per il meglio, di agevolare i giochi ragionevoli e scoraggiare quelli che lo sono meno. Questo significa mettere in agenda di papà o della zia preferita un pomeriggio da dedicare all'evento, per dare man forte alla padrona di casa.

Il compleanno e l'onomastico, la recita di Natale o la chiusura dell'anno scolastico, la fine di un torneo della squadra di caldo del quartiere o la nascita di un fratellino da presentare agli amici. Ci sono tanti buoni motivi per programmare una festa. E coinvolgere i bambini sarà divertente.

Condividere un progetto di festa e iniziare a parlarne con grande anticipo è il primo passo per organizzarsi in tempo, ma, soprattutto, è un modo per assaporare L'evento ancora prima che inizi. Ed è un semplice stratagemma per innescare aspettative che renderanno tutto più divertente e, forse, indimenticabile.

UNA LISTA RAGIONEVOLE DEGLI OSPITI

Una volta individuata l'occasione, sempre insieme ai bambini, si può iniziare a stendere la Lista degli inviti. Niente di formale, naturalmente, un breve elenco tanto per capire chi coinvolgere e quanti piccoli ospiti prevedere a tavola o intorno al buffet. Nel caso di una semplice merenda della domenica l'operazione è davvero semplice. Più difficile è stabilire a chi e perché allargare l'invito quando la ricorrenza è davvero speciale, come il compleanno o la fine della scuola.

POCHI INTIMI O TUTTA LA CLASSE?

Ed è proprio in questi casi che è necessario trovare un punto d'incontro. Ci sono bambini che amano festeggiare nell'assoluta intimità, con i due o tre amici del cuore. Altri amano le moltitudini ed è bene prevenire o, meglio ancora, evitare le adunate oceaniche, almeno in casa, ed eventualmente pensare a spazi diversi dal salotto del proprio appartamento.

AL PARCO, IN PALESTRA O ALL'ORATORIO

L'oratorio, la palestra, il parchetto vicino a casa, persino la piscina sono luoghi adatti per qualsiasi forma di festeggiamento. Molte di queste strutture sono attrezzate per questo genere di eventi. Naturalmente giochi e rinfreschi devono essere stabiliti tenendo conto di luogo, spazio, numero ed età dei partecipanti, per poi individuare ricette che mettano insieme gusti dei bambini, tempo a disposizione per realizzarle, modo di presentarle.

BUFFET, PICNIC O SEDUTI A TAVOLA

Bicchieri di plastica e tovaglioli usa e getta andranno benissimo per una merenda. Per il compleanno si può pensare a un buffet, un grande tavolo dove presentare paninetti, piccole pizze, torte e ciambelle già porzionate, in modo che tutti possano servirsi da soli. Una festa con pochi invitati può invece essere organizzata anche all'ora di pranzo o cena, con una tavola allegra e una serie di portate divertenti da vedere e buone da mangiare. Basta poi una semplice indagine con i propri figli su quello che piace di più all'asilo o a scuola per avere una buona traccia da seguire nella scelta definitiva del menu.

IL TAM TAM DEGLI INVITI SCRITTI, A VOCE O VIA MAIL

Con idee abbastanza chiare su tipo di evento, giorno, luogo e stile del rinfresco arriva il momento di diventare operativi. E come prima mossa, con almeno una settimana di anticipo, si può iniziare il tam tam degli inviti, che possono senz'altro essere fatti a voce direttamente dai bambini e confermati da una telefonata o da una mail ai genitori. Ma può essere molto carino e coinvolgente passare qualche ora con i propri figli a inventare semplici cartoncini dove scrivere una frase scherzosa e ricordare, come fanno i grandi, Luogo, data e ora dell'incontro. I ragazzini si divertiranno un mondo a distribuirli e li terranno poi nel loro cassetto in ricordo della giornata.

giovedì 3 marzo 2016

Produzioni in grande

In Italia sono attive e in buona salute diverse industrie birrarie indipendenti e le filiali di quattro grandi gruppi internazionali 

Sul nostro territorio sono presenti marchi storici, con stabilimenti propri, spesso di proprietà familiare, a volte con capacità produttiva non molto più forte dei birrifici artigianali. Tanto per dare qualche numero, producono in genere dai 100mila ai 700mila ettolitri l'anno. Poi ci sono i colossi, le grandi multinazionali.

In Italia dominano in quattro: Heineken (suoi tra gli altri i marchi Moretti, Dreher e alcuni regionali come quello sardo Ichnusa), SabMiller (con Peroni e Nastro Azzurro), AB InBev ( tra i più noti il tedesco Beck's e l'americano Budweiser) e Carlsberg. L'Heineken è olandese. Fondata nel 1863, è molto interessante visitare ad Amsterdam la sua vecchia fabbrica, quella dell'odierno Heineken Experience: attraverso un tour originalissimo si possono osservare i processi di fermentazione e di fabbricazione e ammirare gli splendidi antichi silos di rame ancora oggi perfettamente funzionanti.

Se vi capita di bere una birra Poretti o una Tuborg, sappiate invece che sono di Carlsberg, il 4° produttore al mondo (primo in Europa Settentrionale e Orientale ndr), presente in oltre 150 mercati.

L'esperienza di Carlsberg

Fondato nel 1847 a Copenaghen, il Gruppo è approdato sul territorio italiano nel 1975 dopo la fusione con Tuborg e nel 2001 ha acquisito anche il Birrificio Angelo Poretti. Produzione totale annua: oltre un milione di ettolitri.

Nello stabilimento di Induno Olona, in provincia di Varese, fondato dal Poretti nel 1876, nascono alcune delle birre più bevute in Europa, «con materie prime tutte d'importazione — come racconta Alberto Frausin, AD di Carlsberg Italia — tranne l'acqua, che arriva dalla "Fonte degli ammalati", una sorgente dei monti di Varese, chiamata così perché gli abitanti della città credevano avesse doti curative.

Orzo e malto arrivano dalla Francia, il luppolo da regioni storiche come la Repubblica Ceca e la Germania, mentre dall'America, dall'Australia e dalla Slovenia si fanno strada nuove varietà di luppolo aromatico. Il lievito proviene essenzialmente dalla Banca del lievito in Danimarca».

In questi ultimi tempi l'industria sente il peso crescente della concorrenza dei birrifici artigianali, più creativi anche se non competitivi sul terreno dei prezzi.

lunedì 22 febbraio 2016

Pomodori ripieni al tonno

Ingredienti


1 o 2 pomodori tondi, rossi, sodi e grandi a testa 
Tonno sott'olio (1 scatoletta per 4 pomodori)
Sale

Olio
Origano
Maionese
Capperi


Prendete i pomodori (che non siano né troppo ciuri né troppo molli) e tagliate via il cappellino superiore.


Con un cucchiaino svuotate il pomodoro dalla polpa e dai semi facendo molta attenzione a non bucare la buccia, rimarranno delle scatoline vuote.

Metteteli capovolti sulla carta da cucina per qualche minuto in modo da rila-sciare il liquido in eccesso. 


Eliminate dalla polpa estratta il sugo e i semi, tagliate piccoli piccoli i pezzetti che rimangono.

Aggiungete sale, origano, olio e il tonno sminuzzato dopo aver scolato l'olio della lattina.

Mescolate il tutto aggiungendo, se vi piace, un pochino di maionese. Riempite con questo composto i pomodori.


Ricopriteli con i coperchietti o, se volete, lasciateli scoperti e decorate le cime con fiocchetti di maionese, olive, capperi, foglie di prezzemolo, basilico o quello che vi piace di più.


Decorate il piatto in cui li sistemate con delle belle foglie d'insalata fresca e croc-cante. Si mangia con un cucchiaino e si accompagna con pane fresco.

domenica 21 febbraio 2016

Spiedini freddi

È una ricetta facile e divertente, molto adatta per un party, un aperitivo, un compleanno. 


Ingredienti

  1. Spiedini di legno lunghi 20 cm circa, tanti!
  2. Mozzarelline piccole tonde
  3. Pomodorini ciliegina
  4. Cubetti di formaggio tipo emmenthal o altro formaggio a pasta dura
  5. Olive senza nocciolo nere e verdi
  6. Fettine di cetriolo
  7. Ravanelli
  8. Peperoni
  9. Rondelline di wurstel
La quantità degli ingredienti dipende ovviamente da quanti spiedini volete fare, regolatevi voi!

Preparate dei ciotolini con dentro gli ingredienti che volete usare, nell'elenco ci sono solo alcune possibilità, sta poi alla vostra fantasia fare quante varianti volete.

Lasciate almeno 3 cm vuoti all'inizio e alla fine dello spiedino. Infilate gli ingredienti sullo spiedino alternandoli in modo che i colori stiano bene insieme e in modo da avere, mangiando, un bel contrasto di consistenze.

Mettete su un piatto grande un pompelmo o un melone o una zucca o un'angu-ria o un'arancia, dipende da quanti spiedini avete e da cosa avete a disposizione in casa, tagliate via una fettina di sedere in modo che poggiandolo sul piatto non rotoli.

Infilzate gli spiedini tutt'intorno come un riccio di mare. Potete anche fare più di un riccio di dimensioni diverse, l'effetto sarà comunque molto bello, divertente e gustoso.

Usando questo stesso sistema si possono fare degli spiedini con la frutta fresca tagliandola a dadini e giocando con gli accostamenti di colore.

Diventa un dessert fresco e divertente!

venerdì 12 febbraio 2016

Dolci si e dolci no, basta saper scegliere

Torte farcite alla crema o semplici ciambelle allo yogurt. Crostate di frutta fresca o meringate alla panna. Anche con i dolci bisogna saper scegliere. E imparare fin da bambini quali vanno riservati alle grandi occasioni e quali invece possono essere mangiati con maggiore frequenza.

LORA GIUSTA. Il momento migliore per un dolcetto è L'ora della merenda, dopo aver corso e giocato all'aperto. Anche la mattina, a colazione, una piccola porzione di torta casalinga è concessa una volta tanto. Il dolce sarebbe invece da evitare in chiusura di un pasto corposo o la sera prima di andare a dormire, magari dopo essersi già lavati i denti. 

ANCHE TUTTI I GIORNI

Con bambini golosi e affamati in casa è molto utile capire con chiarezza a quali dolci dare un via libera quasi totale e quali, invece, sono da riservare alle occasioni speciali. La categoria permessa ogni giorno è quella dei "finti dolci", che comunque danno una certa golosa soddisfazione. In primo piano ci sono le macedonie di frutta che, con un cucchiaio di yogurt bianco o di ricotta montata con un po' di cannella sembrano davvero un dessert. Poi c'è la frutta cotta, decisamente meno popolare, ma basta un po' di marmellata senza zucchero e tre o quattro pinoli per renderla attraente e oggettivamente squisita. Anche gelatine e purè di frutta senza zucchero aggiunto e conservanti vanno bene.

SOLO A MERENDA

Crostate, strudel, torte alla frutta, pandispagna, muffins, crème caramel, possono essere consumati invece un paio di volte a settimana, meglio se in occasione della merenda. Sono già troppo ricchi per essere proposti a fine pasto. A metà pomeriggio, invece, il bambino, dopo l'impegno della scuola e le eventuali corse ai giardinetti, ha maggior bisogno di una sferzata di energia da utilizzare con il. minimo lavoro digestivo.

LE GRANDI OCCASIONI

Tiramisù, panna cotta, mousse al cioccolato, profiteroles, torte con crema pasticcera, panna e pasta frolla, krapfen: per chi ama i dolci sono una vera e propria droga. Assolutamente lecita se proposta rigorosamente una volta ogni tanto. Il che significa una volta al mese, o proprio quando ce li si trova di fronte a una festa o in una cena da amici e proprio non si può (o vuole) dire no grazie.

BAMBINI, MUOVERSI!

Occuparsi di ciò che mangiano i bambini è importante. Altrettanto importante è l'attività fisica. Secondo una ricerca Ipsos del 2011, circa il 20% dei ragazzini non fa sport e il 59% passa al chiuso la maggior parte del tempo libero, quasi sempre davanti alla TV o al computer. Due ore settimanali di danza, nuoto e calcio, magari accompagnati in auto dai genitori, non sono sufficienti a compensare questa sedentarietà. Molto più utile sarebbe giocare all'aria aperta, in un parco, andare a scuola a piedi, buttare via il telecomando e alzarsi ogni volta che si vuole cambiare canale. Insomma, uno stile di vita attivo è più importante dello sport programmato e strutturato.

QUANTE VOLTE DOTTORE

È ormai chiaro a tutti, i dolci vanno maneggiati con cura. E, soprattutto, consumati con moderazione. Ecco quali concedere e con quale frequenza.
  • Anche tutti i giorni: macedonia, fragole o frutti di bosco con, saltuariamente, una pallina di gelato artigianale; mela cotta con cannella e chiodi di garofano, composte o gelatine di frutta.
  • Una-due volte alla settimana: crostate, strudel, torte alla frutta, torta margherita (una fetta larga due dita della mano di un adulto se a fine pasto, quattro dita se a merenda), muffins o torte con frutta, budino di semolino, crème caramel, preparazioni a base di ricotta.
  • Solo ogni tanto: dolci al cucchiaio come tiramisù, panna cotta, mousse al cioccolato, profiteroles, torte con crema pasticcera, panna e pasta frolla, krapfen.

giovedì 11 febbraio 2016

Senza esagerare via libera al dessert

È scontato: i bambini preferiscono fare merenda o terminare il pasto con un dolcetto anziché con la frutta. Una piccola concessione che non è certo incompatibile con una corretta alimentazione, purché non diventi un'abitudine quotidiana. 

PASTA FROLLA, MA CON L'OLIO. Ingredienti da utilizzare nei dolci per bambini:
✓ la frutta, anche se contiene zuccheri semplici come il fruttosio, è ricca di fibre solubili che ne modulano l'assorbimento
✓ il miele è certamente preferibile allo zucchero perché meno calorico e ricco di vitamine e sali minerali
✓ il cacao amaro è preferibile al cioccolato perché meno grasso e privo di zuccheri semplici
✓ l'olio di riso può a volte sostituire il burro, come nell'impasto per le crostate che non sarà proprio quello detta pasta frolla ma che verrà ugualmente apprezzato.
DOLCE PER FAR FESTA

L'arrivo in tavola di un dolce è un momento di festa da vivere senza sensi di colpa. Nessun cibo va demonizzato, basta quindi non esagerare. In nessun caso, invece, la crostatina o il biscotto goloso devono essere proposti per distrarre da un capriccio o far accettare un "no" poco gradito. Tanto meno la torta preferita deve essere il premio per un buon voto a scuola, mentre può essere un'idea affettuosa prepararla a sorpresa per festeggiare una ricorrenza come il compleanno o un piccolo avvenimento come il successo in un'impresa sportiva o la fine dell'anno scolastico.

UN PIACERE DA CONDIVIDERE

A volte proporre un dolce serve semplicemente a sottolineare il valore di un momento speciale da condividere, come il pranzo della domenica o la visita di un amico. La torta preparata dalla mamma o dal papà comunica un'idea del "prendersi cura", del dedicare tempo anziché soldi alle persone che ci sono care. Concedere, e concedersi, una trasgressione golosa di tanto in tanto evita anche che intorno a determinati cibi si crei un alone di proibito che li rende ancora più attraenti.

C'È TORTA E TORTA

Ma il vero segreto è scegliere preparazioni non troppo ricche di grassi e zuccheri semplici. È meglio evitare, ad esempio, la pasta frolla, che contiene molto burro o proporla in una versione alleggerita, magari perparata con olio di semi o di riso. È utile anche sfruttate il potere dolcificante di frutta, succo di mela, gelatine. I dolci possono invece essere utilizzati per favorire il consumo di frutta da parte dei bambini. Una macedonia o una coppetta di fragole e lamponi diventano più attraenti se accompagnate da yogurt bianco o un cucchiaio di gelato artigianale, il tutto rigorosamente senza zucchero aggiunto.

EVVIVA LA TORTA DI MELE

Sono perfetti da questo punto di vista anche lo strudel e le torte di mele, benché la cottura danneggi le vitamine presenti nel frutto fresco. Un goloso compromesso possono essere le crostate guarnite con frutta fresca o i dolci da forno accompagnati da salsine preparate frullando frutta estiva, come pesche, lamponi o albicocche ben mature. Sono i famosi coulis, come li chiamano, con termine caro agli chef, i francesi, semplici passati di polpa di frutta, buoni e vitaminici.

CHE CI HA FATTO DI MALE LO ZUCCHERO?

Limitare lo zucchero, è una norma che va osservata fin dalla più tenera età, per evitare che il bambino venga condizionato dai sapore dolce. Sia lo zucchero industriale, saccarosio, sia i cibi che contengono grandi quantità di carboidrati solubili come miete, marmellata, cioccolato, bevande zuccherate e dolciumi, sono molto gratificanti e spesso inducono dipendenza psicologica. In effetti sono tutti cibi golosi che purtroppo, assunti spesso e in quantità, non fanno bene. Producono rapide fluttuazioni glicemiche e insutinemiche che rendono più frequente La comparsa dí sensazione di fame e intensificano i processi di sintesi lipidica. Gli zuccheri a rapido assorbimento hanno comunque anche qualche caratteristica positiva. Forniscono, ad esempio, una notevole quantità di energia che può essere prontamente utilizzata con il minimo sforzo digestivo. Ecco spiegato perché no ai dolci tutti i giorni, sì al quadratino di cioccolato dopo una discesa impegnativa sugli sci.

mercoledì 10 febbraio 2016

A pranzo e cena la guerra delle verdure

Si dice in giro che i bambini detestino le verdure. E che proporgliele due volte al giorno, come raccomandano anche pediatri più moderati, scoppia la rissa a tavola. In realtà molto dipende da come vengono cucinate e quanto sono state valorizzate nei prima anni della crescita.

PRIMA REGOLA: SORPRENDERE. Se i bambir, devono mangiare almeno due porzioni di verdura at giorno bisognerà pure convincerti. Ma forse basta sorprenderli:
✓ la verdura come sugo della pasta funziona quasi sempre
✓ un pinzimonio colorato può stimolare la curiosità
✓ le polpettine vegetali in genere piacciono
✓ la pizza è apprezzata anche con un po' di ortaggi
✓ le torte salate sono una grande risorsa anche farcite di verdura 

ORTAGGI OGNI GIORNO

Gli ortaggi dovrebbero far parte di ogni piatto, mentre spesso lo trasformano in un campo di battaglia. In realtà, ciò che i bambini detestano non è il sapore delle verdure, ma la cottura che le fa diventare viscide e mollicce. Meglio evitare quindi di lessare zucchine e carote, che oltretutto con il calore e l'acqua, perdono vitamine e sali minerali. Una buona soluzione è saltarle rapidamente in una padella antiaderente, con pochissimo olio extravergine di oliva, si manterranno più croccanti e avranno più successo.

A VOLTE C'È IL TRUCCO

Non mancano poi i trucchi per fare entrare le verdure di contrabbando nei piatti preferiti della famiglia. Verza e cavolo nero, rifiutati a priori, possono essere nascosti nel minestrone. Il sapore ci guadagna e i bambini non sapranno mai perché. Con i cavolfiori cotti al vapore poi si prepara una purea bianca da abbinare a quella di patate (gialla), zucca (arancione) e piselli (verde): un mix verduroso e intrigante che permette di portare a tavola tutte le sostanze benefiche contenute negli ortaggi in un colpo solo. Anche i broccoli nella pasta, se ben frullati, possono, con un po' di fortuna, suscitare addirittura entusiasmo.

CONTORNI IN TECHNICOLOR

I diversi colori della verdura e della frutta, oltre a rendere più allegra e invitante una macedonia o un'insalata, indicano le diverse sostanze contenute. Il violetto di prugne, mirtilli, more e melanzane è, ad esempio, legato al contenuto di antociani, antiossidanti che migliorano il microcircolo e l'elasticità dei capillari, mentre il rosso del. pomodoro è dovuto al. licopene, altro potente antiossidante. Come beneficiare di queste preziose sostanze? Basta preferire frutta e verdura di stagione, più economica, saporita e ricca dal. punto di vista nutrizionale. E mischiarla in piatti in technicolor. Un'idea pratica per non farsi mancare nulla.

Cinque sani colori nel piatto

COLORE VEGETELI COMPONENTI PRINCIPALI PROPRIETA
Rosso Pomodori, ciliegie, fragole, anguria, mele, cipolle rosse, ravanelli, peperoni, lamponi, ribes, radicchio, arance rosse, fichi Licopene, antocianine Contrastano invecchiamento dei tessuti, fragilità capillare e aiutano a prevenire malattie degenerative più severe
Giallo arancio Mandarini, arance bionde, limoni, pompelmi, meloni, pesche, carote, zucche, uva, albicocche, ananas, pere, susine gialle Carotenoidi, flavonoidi Contrastano l'invecchiamento cellulare e migliorano l'assorbimento del ferro oltre a prevenire malattie degenerative più severe
Verde Peperoni, zucchine, broccoli, cavoli, kiwi, asparagi, piselli mangiatutto, spinaci, fagiolini, lattuga, cicoria, cavolini di Bruxelles Clorofilla, carotenoida, acido folico, luteina Antiossidanti, antiodoranti, antianemiche e antitumorali. Proteggono sistema nervoso e vista
Bianco Cipolle, aglio, cavolfiori, porri, finocchi, insalata belga Quercetina, flavonoidi Diminuzione del colesterolo; protezione dei polmoni; miglior assorbimento del calcio
Blu violetto Melanzane, mirtilli, ribes nero, cavolo rosso, more, susine, uva nera, barbabietole Resveratrolo, carotenoidi, antocianine Prevenzione di artrite, gotta, ipertensione e patologie cardiovascolari

Bistecchina, pesce e legumi a volontà

In Italia i bambini mangiano troppa carne. Dimenticando la tradizione mediterranea che raccomanda il consumo di pesce e legumi, ricchi di proteine di buona qualità. Ma la bistecchina non va certo eliminata; 3-4 volte la settimana rimane la miglior fonte di ferro per tutta la famiglia.

PRANZO E CENA. La struttura di pranzo e cena prevede: primo + secondo + verdura + frutta oppure piatto unico + + verdura + frutta
COSA OFFRIRE 2 volte al giorno pasta o riso, verdura e frutta di stagione 3-4 volte a settimana carne rossa o bianca, salumi solo saltuariamente 4-5 volte a settimana pesce e Legumi 1 volta a settimana uova e formaggio 

SÌ ALLA CARNE, SENZA ESAGERARE

Il dato: i bambini italiani consumano fin troppe proteine di origine animale, carne in particolare. Dunque, non è necessario mettere in tavola tutti i giorni la classica fettina. Non che questa vada bandita; anzi, continua a essere la principale fonte di ferro per grandi e piccini e, da questo punto di vista, rossa o bianca non fa differenza. Come incontrastata fonte di ferro facilmente assimilabile rimane fondamentale per la crescita e per le prevenzione delle anemie, soprattutto nelle ragazze quando entrano in età fertile. L'importante è non esagerare, sia nella frequenza di consumo sia nelle quantità. Una porzione 3-4 volte la settimana, includendo saltuariamente i salumi, andrà certamente benissimo.

I VANTAGGI DEL PESCE

Il pesce è concesso invece fino a 4-5 volte a settimana, possibilmente fresco, ma anche surgelato. È importante poi il tipo di cottura scelto. Le ricette alla griglia, al vapore, al cartoccio o al sale sono decisamente le migliori, ma, in genere, non sono quelle preferite dai bambini. I piccoli aspirano al pesce impanato e fritto o ai bastoncini. Ma si può sempre arrivare a un compromesso, cedendo ogni tanto sul filettino impanato e cotto sotto il grill, invece che fritto in olio profondo.



GRASSO È MEGLIO

Tra i vantaggi del pesce, rispetto alla carne, c'è il più elevato potere saziante. Appena ingerito agisce sulla leptina, un ormone implicato nella regolazione del senso di appetito. Un altro grande pregio è quello di essere ricco di grassi omega3, quelli che favoriscono la formazione di colesterolo buono. Per questo è consigliabile privilegiare i pesci grassi, praticamente tutto il pesce azzurro. La differenza in calorie rispetto a quelli magri è minima, ma il contenuto di acidi omega3 decisamente più elevato.

AMICI LEGUMI

Un tempo venivano chiamati "bistecche dei poveri", per il loro contenuto di proteine a buon mercato. Il loro consumo si è ridotto quando il benessere ha spostato i consumi degli italiani verso la carne. Ma i vantaggi dei legumi sono molti: tra fresco e secco sono disponibili tutto l'anno, contengono ferro e altri minerali preziosi. Il modo migliore per portarli in tavola è comunque abbinarli ai carboidrati. Un bel piatto di pasta e fagioli, condito con un giro di olio extravergine di oliva, apporta tutti i nutrienti previsti per un pasto completo.

Porzioni consigliate di carni e legumi

MANZO E VITELLO POLLO PROSCIUTTO CRUDO/COTTO BRESAOLA PESCE ALLA GRIGLIA LEGUMI
6-9 anni 60 g (bistecca piccola) 60 g (una coscia o 1/4 di petto) 3-4 fette sottili, senza grasso e solo ogni tanto 6-7 fette sottili e solo ogni tanto 70-80 g (un filetto) 50-60 g freschi, 30 g secchi
10-12 anni 60 g (bistecca piccola) 60 g (una coscia o 1/4 di petto) 5-6 fette sottili, senza grasso e solo ogni tanto 8-9 fette sottili e solo ogni tanto 70-80 g (un filetto) 50-60 g freschi, 30 g secchi

Spesso è solo una questione di sugo

È dimostrato: la pasta non fa ingrassare. Anche portandola in tavola due volte al giorno. Ma le porzioni eccessive e i condimenti troppo ricchi possono far avanzare l'ago della bilancia. La soluzione è puntare su salse di verdura, carni magre, pesce e non eccedere con salumi e formaggi.

PRIMO PIATTO... E ANCHE UNICO. Se si condisce la pasta o il riso con un sugo a base di carne, pesce, formaggio o legumi, non serve proporre in seguito un secondo piatto, perché il primo può essere considerato un piatto unico. Come, bisogna ricordarlo, la pizza e la polenta pasticciata. Basta fare seguire un un contorno verde e, come dessert, un frutto e il pasto è completo.

ATTENZIONE AI GRASSI DI TROPPO

Nell'ottica di allontanare il rischio di sovrappeso, quando si cucina un primo piatto va certamente curata la quantità e la qualità dei grassi aggiunti. L'olio extravergine di oliva, possibilmente a crudo, va preferito al burro o alla panna. E per preparare una gustosa pasta alla Norma, si possono sempre cuocere le melanzane a fette sottili sotto il grill invece di friggerle in olio profondo e condire con salsa di pomodori fresca, parmigiano grattugiato di ottima qualità e un filo d'olio.

LA GIUSTA PORZIONE

C'è poi il discorso di proporre quantità adeguate. Un calcolo che in fondo è possibile fare anche a occhio. Salvo diversa indicazione del pediatra, per un bambino di 6-9 anni la corretta porzione di primo occupa circa metà piatto, per un ragazzo di 10-12 anni si arriva a un piatto intero "non abbondante". Non si tratta di prescrizioni rigide, ma di suggerimenti per capire più o meno quando si tende a esagerare e a scaricare nella fondina del giovane affamato qualche forchettata di troppo.

COMPLETARE IL MENU

La corretta valutazione di una porzione dipende anche da ciò che il bambino mangerà in seguito. Se per esempio il sugo è a base di carne o pesce, la preparazione funziona già come piatto unico e non è necessario aggiungere un secondo piatto proteico, magari di uova o formaggio. Si può invece abbondare un po' nella porzione e far seguire un contorno verde.

IMPORTANTE VARIARE

Nella cucina tradizionale italiana non esistono poi solo pasta e riso. Altri squisiti ed equilibrati primi piatti possono essere gli gnocchi, molto amati dai bambini. E, sempre per variare, non vanno trascurati cereali come l'orzo, il grano saraceno, il kamut o il farro, utili per trasformare in "novità" le "solite" zuppe di verdura e legumi, davanti alle quali, in genere, i bambini storcono il naso. Senza contare che a volte basta una spolverata di parmigiano o qualche crostino croccante a rendere meno drammatico l'incontro con una minestra o con un passato di verdura che, si sa, non godono dei favori dei giovani di casa. Ma il. vero segreto per gestire correttamente i primi piatti e mettere tutti d'accordo in famiglia è organizzare una equilibrata e salutare rotazione settimanale, dove utilizzare le gustose ricette che la cucina italiana mette a disposizione della nostra salute e della nostra gola.

Un programma tipo per cambiare ogni giorno

PASTI LUNEDI MARTEDI MERCOL GIOVEDI VENER SABATO DOMEN
Pranzo Pasta con sugo di verdura Pasta con sugo di pesce o carne Gnocchi Pasta con sugo di verdura Pasta con formaggio o ricotta Cereali e legumi piatto unico Pasta al forno o ripiena
Cena Zuppa d'orzo o altro cereale Passato di verdura con pasta Minestrone di verdura con pasta Crema di piselli con riso Minestrone di verdura con pasta Pasta al pomodoro o sugo di verdura Passato di verdura con pasta

Primo in tavola due volte al giorno


Convincere i bambini a mangiare pasta non è di solito un problema. Una bella fortuna, perché i cereali sono alla base della dieta mediterranea e il loro consumo è raccomandato ogni giorno. Così un primo piatto dovrebbe essere previsto in ogni pasto. E accolto con piacere da tutta la famiglia.

 PASTA E RISO, OCCHIO ALLE PORZIONI. lo stesso peso è raccomandato per il riso, di pane è di 50 grammi, l'equivalente di un piccolo panino, e di 70 grammi per la farina di polenta.

PASTA PER CRESCERE

La pasta è fondamentale per la crescita dei bambini. Fornisce energia di lunga durata, grazie alla presenza di zuccheri complessi che vengono utilizzati lentamente dall'organismo. Evita dunque i cosiddetti "picchi glicemici" che si producono con gli zuccheri semplici, che a lungo andare possono predisporre a seri problemi metabolici in età adulta.

IL CIBO DEL BUON UMORE

Inoltre la pasta sazia a lungo e mette di buon umore. E contiene una percentuale di aminoacidi che, se abbinati a quelli dei legumi come nella pasta e fagioli, pasta e ceci, riso ai piselli, miglio e lenticchie, consentono di ottenere l'intera gamma degli aminoacidi essenziali, i "mattoni" che costituiscono le proteine e che il nostro organismo non è in grado di produrre da solo e deve dunque ricavare dal cibo. Se poi si aggiunge un filo di olio extravergine d'oliva a crudo, anche la percentuale corretta di acidi grassi polinsaturi, quelli che proteggono le arterie e favoriscono il colesterolo "buono" o Hdl, è assicurata. Un buon investimento anche in vista della vita adulta.

CHI HA DETTO CHE FA INGRASSARE?

È invece necessario sfatare il mito che la pasta "fa ingrassare". Prima di tutto perché, a parità di peso, ha un elevato potere saziante. Secondo perché l'attenzione maniacale alle calorie spesso non ha fondamento. Una porzione di 60-70 grammi, più che sufficiente per un bambino di 6-9 anni, condita con salsa di pomodoro, un cucchiaino di olio extravergine d'oliva a crudo e uno di parmigiano grattugiato, non supera di molto le 300 calorie. Una busta da 100 grammi di patatine fritte ne contiene circa 550, e in più si tratta di calorie prive di valore nutrizionale. Eppure molti inorridiscono di fronte all'idea di mangiarsi ogni giorno un bel piatto di pastasciutta, ma non battono ciglio quando, davanti alla televisione, si fanno fuori senza neppure rendersene conto una confezione di chips.

CONDIMENTI ALL'ITALIANA

Va ricordato poi che l'eventuale effetto ingrassante di un alimento dipende dalla quantità e frequenza con cui viene consumato e dal condimento con cui viene accompagnato. Ma in questo, la grande tradizione gastronomica italiana viene incontro a mamme e papà giustamenti preoccupati di vigilare sul peso dei loro bambini. Ci sono infinite ricette dove pasta, riso, gnocchi e polenta vengono presentati in tavola con salse preparate con verdure fresche, formaggi magri, legumi o anche semplicemente olio extravergine di oliva con una spolverata di grana di ottima qualità.

AL DENTE PIÙ BUONA E PIÙ SANA

La pasta al dente non solo è più "italiana", ma anche più sana. La cottura "al dente" è ritenuta più digeribile, perché la rete di glutine trattiene al proprio interno i granuli di amido, rendendolo poì assimilabile in modo graduale. Una gradualità che si traduce nell'assenza dei picchi glicemici dopo il suo consumo. La giusta cottura evita poi che si disperdano le proprietà nutritive dell'alimento nell'acqua, preservandone le caratteristiche.

Uno spuntino goloso per ricominciare

Anche la merenda a metà mattina, durante l'intervallo o al rientro da scuola, è un momento importante. Consente ai bambini di riposare e ricaricarsi di energie. È però necessario che gli spuntini proposti siano di elevato valore nutrizionale, di facile digestione e... di indiscussa bontà.

SEMPRE AL MOMENTO GIUSTO. Anche colazione e spuntini hanno il loro orario che è necessario mantenere per non interferire con quello degli altri pasti.
Colazione: dalle 7.45 e comunque almeno 15 minuti prima di uscire per andare a scuola.
Spuntino di mezza mattina: 10-10.30 del mattino.
Merenda: 16.30-17, periodo in cui solitamente finisce il processo digestivo del pranzo. 

IMPORTANTE MANTENERE GLI ORARI

La funzione delle merende è anche quella di spezzare il digiuno fra un pasto e l'altro, sedare l'appetito e aiutare il bambino ad arrivare al pasto successivo senza essere eccessivamente affamato. Ed è l'unica soluzione per impedire che il ragazzino non riesca a mantenere orari regolari di pranzo e cena e inizi a reclamare cibo prima che tutta La famiglia si metta a tavola. Spesso, poi, anche la tendenza a mangiucchiare durante l'intera giornata viene innescata dal non fare una leggera e corroborante merenda con regolarità e al momento giusto.

NUTRIENTE E LEGGERO

Ma cosa offrire al bambino per la sua pausa di relax. Vale più o meno lo stesso discorso fatto per la colazione, ma in dosi più contenute. Basteranno quindi qualche biscotto semplice, uno yogurt e un frutto, una spremuta e un piccolo panino con la marmellata. L'ingrediente da proporre sempre è comunque la frutta, anche frullata, ma rigorosamente al naturale.

MERENDE PIÙ ENERGETICHE

Le merende più energetiche vanno riservate ai giorni in cui il bambino fa attività sportiva. Sono ovviamente da evitare: focacce unte, merendine farcite e bibite gassate. Funzionano benissimo paninetti imbotti in casa con occhio attento agli ingredienti, dolci semplici, bocconcini di finto fritto cotti nel. forno. Se poi la super merenda va portata nello zaino e consumata fuori casa, è buona regola chiedere ai bambini, al. momento di consumarla, di spostarsi in un luogo coperto, soprattutto nei periodi in cui l'inquinamento dell'aria è elevato. Molti inquinanti sono liposolubili, cioè si sciolgono nei grassi contenuti in questi alimenti che potrebbero diventare nocivi.

PICCOLI PASTI PER STARE IN LINEA

Considerazione finale: una ricca prima colazione e uno spuntino a metà mattina e nel tardo pomeriggio non solo aiuta i bambini ad affrontare con maggiore concentrazione lo studio, ma serve a prevenire l'obesità. Come ha dimostrato uno studio dell'Istituto di Scienze dell'Alimentazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche su un campione di 4000 scolari campani, i bambini che frazionano in diversi momenti della giornata le calorie ingerite, rispetto a quelli che tendono a concentrare il cibo in 2-3 pasti, hanno più spesso un peso nella norma e mostrano un minor acculo di grasso addominale che, a lungo andare, risulta essere il più pericoloso.

IL MEGLIO DELLE MERENDE

Ecco alcune idee su come diversificare la merenda in modo sano e gustoso.
  • Uno yogurt che può essere anche alla frutta
  • Un frutto di stagione, ma anche ananas, papaia e banana
  • Un pacchetto di cracker non salati e basso contenuto di grassi
  • Una tazza di latte e 3-4 biscotti secchi
  • Una fetta di pane con marmellata o miele e un velo di burro fresco
  • Una fetta di pane con passata di pomodoro e un filo d'olio d'oliva
  • Una fetta di pane e 3-4 quadretti di cioccolato fondente
  • Una fettina di torta casalinga: ciambella, torta margherita o crostata
  • Un gelato ogni tanto, meglio se fatto con la gelatiera o artigianal.

Una ricca colazione per iniziare bene

Partire bene la mattina, con una ricca colazione consumata seduti a tavola e non di fretta al bar sotto casa, non è, come sembra a molti, una perdita di tempo. E svegliarsi un quarto d'ora prima per condividerla con i propri cari aiuta ad affrontare meglio i piccoli e grandi impegni quotidiani.

DUE MENU DA PROVARE. Ecco due possibili esempi di prima colazione sana, nutriente e gustosa:
✓ Caffè d'orzo + yogurt + cereali non zuccherati + un frutto
✓ Latte + pane con miele o marmellata + una spremuta da frutto fresco e non succhi industriali
 
FRUTTA, CEREALI E TANTO LATTE

In una colazione adeguata, non possono mancare i carboidrati, contenuti principalmente in frutta e cereali, che forniscono energia di pronto utilizzo per affrontare i primi impegni della giornata. Meglio invece evitare gli zuccheri semplici che sono presenti in abbondanza nei biscotti molto dolci o farciti. Soprattutto a digiuno, questi dolci un po' impegnativi provocano un immediato innalzamento degli zuccheri, con una serie di reazioni legate all'insulina che, a lungo andare, possono esporre a problemi metabolici.

UN MINI PASTO COMPLETO

Un insieme di alimenti adatti alla prima colazione può prevedere una bella tazza di caffè d'orzo, perché ai bambini piace imitare i grandi e prendere il "loro" caffè. Già così introducono una buona quantità di liquidi assolutamente necessari per idratare il corpo e sciacquare lo stomaco di prima mattina. A seguire, ottima idea proporre uno yogurt, con la sua dose raccomandata di calcio, i cereali, non zuccherati, con un po' di latte fresco e un frutto. Su questa base la fantasia della mamma gioca il suo ruolo. Cambiare tipo di corn flakes piuttosto che variare i tipi di frutta può stuzzicare appetito e curiosità. Una seconda soluzione può essere proporre una ciotola di latte fresco affiancata da pane con miele o marmellata e un velo di burro crudo. Il tutto completato da un succo di frutta fresca e non industriale.

QUALCOSA DI GOLOSO

Ugualmente corretto è offrire ai bambini, al posto dei cereali, un dolce semplice. Basta che fra gli ingredienti non sia prevista una grande quantità di grassi e zucchero. Da questo punto di vista può essere utile adottare alcune delle tante ricette da preparare con olio di oliva al. posto del burro. Il. dolcetto mattutino, comunque, è una sostituzione da fare soltanto un paio di volte a settimana, magari il. sabato e la domenica, in segno di festa. Anche per quei golosi di mamma e papà.

NIENTE FORZATURE

Alcuni bambini proprio non ce la fanno a mangiare al mattino, soprattutto se si devono alzare molto presto. Che fare in questi casi? Meglio non forzarli, ma cercare di abituarli gradualmente, prima con una colazione molto leggera composta da latte o orzo con qualche biscotto secco o una semplice spremuta. E organizzarsi in modo che, quando avranno fame, abbiano a disposizione nello zaino uno snack sano da mangiare prima delle lezioni o durante l'intervallo.

PENSIERI DA MAMME E PAPÀ

Infine, sistemare nella cartella una piccola merenda casalinga anziché dare soldi per comprarla è un gesto d'affetto sempre molto apprezzato. I bambini, come gli adulti, sono sensibili alle piccole attenzioni e rinunciano più facilmente alla focaccia unta del. vicino di banco se la banana e le fette biscottate nello zaino gliele ha messe la sua mamma o il suo papà, prima di correre in ufficio.

UNA SPREMUTA E ...ARRIVA LA FAME

Se volete che il bambino inappetente faccia una sostanziosa colazione, offritegli da bere un succo di frutta fresca, ad esempio di arancia, appena alzato. I principi aromatici acidi e amari in esso contenuti stimoleranno la secrezione gastrica e, di conseguenza, l'appetito.

Una cucina adatta a tutta la famiglia

Quando l'alimentazione è corretta per i bambini lo è anche per i grandi. E cucinare qualcosa di curato e gustoso per loro non richiede lavoro in più, anzi, è un incentivo per migliorare lo stile alimentare di tutta la famiglia, che può imparare a mangiare meglio dai più piccoli.

NON SI PARLA DI DIETE. Per insegnare ai bambini a mangiare in modo corretto conta certo il buon esempio. Non si può pretendere che apprezzino frutta e verdura se mamma e papà sono i primi consumatori di junk food. Ma non bisogna neppure parlare troppo di diete che vengono spesso interpretate in senso punitivo dai ragazzi di corretto peso corporeo. Per sensibilizzare i bambini sulla necessità di mangiare cose sane è sufficiente metterle in tavola con regolarità e cucinarle in modo gustoso. 

TUTTO IN UNA PIRAMIDE

Gli alimenti, tutti utili al nostro organismo, sono raggruppati dagli esperti della nutrizione in sei grandi famiglie, a seconda di quali sostanze nutritive contengono. Una forma a piramide indica le diverse quantità in cui queste famiglie di cibi sono necessarie al. nostro organismo. Alla base c'è l'acqua, indispensabile ogni giorno e in grande quantità; seguono gli altri gruppi che, più sono posizionati in alto, meno frequentemente vanno consumati.

OGNI GIORNO PASTA, VERDURA E FRUTTA

Per pianificare i menu settimanali basta quindi seguire le indicazioni delle piramide alimentare. Alla base, la parte più ampia, si trovano i cibi da consumare tutti i giorni, più volte al. giorno. Sono frutta e verdura, che dovrebbero essere presenti in ogni pasto; la frutta anche a merenda e a colazione. Poi ci sono gli alimenti a base di carboidrati come pasta, riso, altri cereali, pane, patate; anche questi da portare in tavola ogni giorno come i grassi (ebbene sì, in piccole quantità sono indispensabili: in particolare l'olio d'oliva), il latte e lo yogurt.

DA ALTERNARE IN SETTIMANA

A metà della piramide ci sono i cibi proteici, da alternare nell'arco della settimana: legumi, pesce, carne, uova e salumi. Man mano che ci si avvicina al vertice della piramide troviamo gli alimenti da consumare occasionalmente, per capirci, una volta al mese: bibite gassate, prodotti da fast food, dolci farciti. Nessun cibo va demonizzato, l'importante è sapere come e quando consumarlo.

NON ESAGERARE CON ZUCCHERO E SALE

Zucchero e sale, poi, sono spesso utilizzati più per abitudine che per necessità. Spremute di agrumi e latte, per esempio, contengono già i loro zuccheri naturali e non necessitano di aggiunte. E la maggior parte dei prodotti industriali (salumi, scatolame, cracker) hanno un elevato tenore di sale, che si aggiunge a quello naturale (il sodio) contenuto nei cibi freschi.

IL PROFUMO DELLE ERBE

Il gusto può essere abituato gradualmente, e senza sofferenze, a una cucina con poco sale, privilegiando al suo posto spezie e odori. Un altro segreto molto italiano per dare sapore al cibo è proprio quello di usare le erbe aromatiche di stagione, così da offrire ai ragazzini un'abitudine a sapori che, secondo natura, cambiano con il mutare delle stagioni.

RISPETTARE GLI INTERVALLI

Se anche il frigorifero trabocca di cibi sani, non significa che i bambini possano attingervi liberamente e piluccare tutto il giorno. Anzi, è importante che gli intervalli tra i pasti vengano rispettati per dare modo ai ritmi del senso di fame e sazietà di stabilizzarsi. Spesso, dietro alla richiesta di "qualcosa da mangiare" fuori dai momenti prestabiliti si nasconde altro: ansia, noia, bisogno di attenzioni. A volte per spostare l'attenzione dal cibo basta poco: mettersi a riguardare insieme i compiti, fare un gioco, parlare della festa di compleanno, uscire per una passeggiata. Altre volte il bambino ha solo sete e confonde lo stimolo con quello della fame. Ancora una raccomandazione: mai mangiare davanti alla TV o al computer. Le immagini distraggono, impediscono di guastare il cibo e ritardano il raggiungimento del senso di sazietà.

Le alternative al posto del fresco

Non ci sono dubbi, frutta e verdura, carni e pesci freschi sono imbattibili sia come contenuto di nutrienti sia come gusto. Ma non sempre sono facilmente disponibili. Una pratica alternativa sono allora i surgelati, reperibili in ogni stagione e nutrizionalmente corretti. E qualche scatoletta.

PRIMA DI TUTTO LAVARSI LE MANI. Sembra incredibile, ma lavarsi con cura te mani prima di mangiare riduce del 40% il rischio di infezioni intestinali e del 23% quelle delle vie respiratorie. Un'operazione che è ugualmente importante eseguire prima di iniziare a cucinare o a toccare alimenti che verranno in seguito titízzati in tavola.

RISOLVONO IL PRANZO

Privilegiare i cibi freschi è una buona norma da seguire, ma non sempre è possibile. In alcune stagioni e per particolari alimenti, i sostituti migliori sono i surgelati. Piselli, cuori di carciofo, spinaci, fra le verdure, platessa, sogliola, filetti di merluzzo, per parlare di pesce, sono ingredienti sempre reperibili, che possono risolvere in modo pratico pranzi e cene. a.

UN FREDDO SICURO CHE NON VA INTERROTTO

Gli alimenti surgelati, tra tutti i prodotti industriali, sono quelli con caratteristiche più simili al fresco: non contengono conservanti e, grazie al processo ultrarapido con cui vengono portati a temperature bassissime, un processo diverso dal semplice congelamento che si ottiene nel freezer di casa, conservano quasi inalterate le caratteristiche nutritive. È però importante non interrompere la catena del freddo, perciò meglio non comprare surgelati se dopo aver fatto la spesa non si torna subito a casa.

IN VETRO E IN SCATOLA Anche alcuni prodotti conservati nel vetro o in scatola, come legumi, pomodori, piselli e altri ortaggi, non sono necessariamente ipercalorici e non contengono conservanti. L'unico problema è che hanno sempre un elevato contenuto di sale, per cui il loro utilizzo va limitato nei bambini. Tanto più che l'eccesso di sale tende a creare una certa assuefazione del gusto e che quindi è difficile da percepire. Se si decide di usarli è dunque buona regola non aggiungere altro sale nella preparazione della ricetta e insaporire utilizzando erbe aromatiche, scorze grattugiate o spezie dolci che inaspettamente spesso piacciono ai bambini.

OCCHIO ALL'IGIENE, ANCHE IN FRIGORIFERO

Oltre a fare attenzione a cosa si mette in dispensa e in frigorifero, è importante vigilare su come lo si mette. Con maggiore attenzione per il cibo fresco. È bene ricordarsi, ad esempio, di dare una bella lavata a pareti e cassetti ogni 10-15 giorni. Basta passare con una spugnetta imbevuta di acqua e aceto e l'igiene è assicurata. Prima di sistemarci dentro la spesa, poi, è utile eliminare tutti gli imballaggi non necessari, tipo il cartoncino degli yogurt o la scatola delle uova, che occupano spazio e sono un ricettacolo per i germi. È ugualmente importante insegnare ai bambini a lavarsi le mani prima di mangiare. Sono sufficienti un po' di acqua e sapone o, meglio ancora, gel disinfettanti antibatterici.

PERCHÉ LEGGERE LE ETICHETTE

Nelle etichette deí prodotti che si trovano normalmente in commercio, gli ingredienti sono elencati in ordine di quantità, a cominciare da quello presente in dose maggiore. Se ai primissimi posti compare zucchero o in seconda posizione si trovano grassi, si è di fronte a un alimento troppo ricco. E, in particolare, bisogna verificare che non siano segnalati:
  • grassi idrogenati o parzialmente idrogenati e margarina
  • grassi vegetali non meglio identificati (spesso sono di palma e fortemente saturi) di cui non è indicata la spremitura a freddo
  • zucchero bianco, sciroppo di glucosio-fruttosio o simili dolcificanti sintetici che sono da evitare ancora di più dello zucchero
  • contenuti di grassi superiori a 20 grammi per 100 grammi di prodotto.

Gli alimenti giusti per mangiare sano



Avere le idee chiare e preparare una lista di ciò che serve veramente: è un ottimo sistema, quando si fa la spesa, per evitare acquisti inutili di snack, merendine e dolcetti ipercalorici. E per non far mai mancare ai ragazzi scorte di cose buone che piacciono e fanno bene.

QUANTO BEVE UN BAMBINO. A un bambino di 4-8 anni servono 1,1 litri d'acqua al giorno. Daì 9 ai 13 anni il fabbisogno sale a 1,3 litri se femmina e 1,5 litri se maschio (dì più se fa caldo). Per incoraggiarli a bere anche a scuola, una buona idea è infilare toro nello zaino una bottiglietta da avere sempre a portata di mano.
 
DISPENSA MEDITERRANEA

Dispensa e frigorifero vanno organizzati secondo i princìpi della dieta mediterranea. Come prima cosa occorre avere sempre disponibili frutta e verdura fresca di stagione che, oltre a essere più economica, ha un maggior valore nutrizionale. Non possono poi mancare pasta, riso, ma anche altri cereali meno utilizzati come grano saraceno, orzo, farro e miglio. Ugualmente importanti sono i legumi, una buona fonte di proteine alternativa alla carne. Obbligatorio, poi, avere sempre disponibili latte e yogurt, prime fonti di calcio, indispensabile durante l'infanzia e l'adolescenza per costituire un'adeguata massa scheletrica. Acquisti di base sono poi il pesce e, senza esagerare, la carne, preferibilmente bianca, e le uova. Con questi ingredienti sempre a disposizione organizzare pranzi e cene equilibrati e corretti dal punto di vista nutrizionale non sarà mai un problema.

EDUCAZIONE AUMENTARE

Insomma, per educare i ragazzi a mangiare sano basta rifornire il frigorifero di alimenti naturali, evitando di far loro trovare in casa patatine, pop corn e snack dolci o salati, tutti prodotti ricchi di zuccheri ad alto indice glicemico e grassi, quindi a basso valore nutrizionale. Perché certo, sgranocchiare qualche chips una volta ogni tanto è accettabile, trasformare la merenda dopo la scuola in un susseguirsi di tortine e biscotti super calorici, magari accoccolati davanti ai videogiochi, è l'anticamera del soprappeso.

SCORTE AFFIDABILI

Trovare invece in frigorifero un po' di macedonia già pronta, carotine tagliate sottili da arricchire con un po' di formaggio bianco, qualche fetta di prosciutto da gustare con una fetta di pane, permette di improvvisare uno spuntino leggero, digeribile e certamente gradito.

IL VALORE DEL BUON ESEMPIO

Quello che conta, oltre a un corretto assortimento delle scorte di casa, è poi il buon esempio. La crociata contro i salamini confezionati è inutile se poi mamma e papà sono i primi a organizzare per i toro amici happy hour dove la proposta più sana sono tramezzini da trecento calorie a boccone. È utile invece, quando è possibile, portare i ragazzini con sé al mercato, perché apprezzino la grande varietà di frutta e verdura disponibili e capiscano che "mela" può voler dire almeno quattro o cinque cose diverse.

LA SCOPERTA DELLACQUA FRESCA

Se mangiare bene è importante, bere in modo corretto lo è ancora di più. Si deve iniziare al mattino, a colazione, e continuare per tutta la giornata, durante i pasti e non. Ma cosa dovrebbero bere i bambini? "Esclusivamente acqua", risponde categorico Michaet Boschmann, del Centro Franz-Volhard per la ricerca clinico-sperimentale Helmholtz Gemeinschaft di Berlino, che ha studiato gli effetti dell'acqua sul metabolismo. "Lacqua non solo è l'ideale per reidratarsi, ma fa anche aumentare il consumo energetico". Effetto assolutamente desiderabile, considerando la diffusione del sovrappeso tra i bambini italiani. "Succhi di frutta e bibite gassate, anche se light, non possono essere un'alternativa all'acqua", ribadisce Boschmann. "Sono troppo concentrati e sottopongono il rene a un inutile superlavoro".

domenica 24 gennaio 2016

La Carta per l'Acqua ha compiuto un anno

Operazione trasparenza: la Carta per l'Acqua del Gruppo CAP e la sua applicazione si estende a tutto il territorio della Città Metropolitana

Il progetto, sottoscritto dalla Conferenza dei Sindaci della Città Metropolitana di Milano, da Legambiente, Oal Comitato italiano per un contratto Oondiale per l'acqua e da alcuni corniti locali e lanciato in via sperimentale nel 2014, punta a diffondere le informazioni sulla qualità dell'acqua (del rubinetto.

In concreto, si tratta di un impegno che ha per obiettivo la trasparenza dei dati sulla qualità dell'acqua e che ha avuto un riconoscimento internazionale anche da parte dell'OCSE, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. La Città Metropolitana ha auspicato l'allargamento della Carta per l'acqua invitando tutti i Comuni del territorio milanese a diffonderne la conoscenza; l'ATO (Ufficio d'Ambito Territoriale Ottimale ndr) ha aderito al progetto, condividendo l'obiettivo di accrescere la fiducia nell'acqua del rubinetto.

Ma in che cosa consiste esattamente il progetto?

Innanzitutto in un importante bagaglio di informazioni a cui è possibile accedere on line. Nella sezione Qualità dell'Acqua del sito web www.gruppocap.it si possono consultare i dati analitici relativi alla qualità dell'acqua del proprio Comune, aggiornati al 31 dicembre dell'anno precedente, con un dettaglio che arriva al singolo pozzo.

Non solo, ma per ogni Comune sono disponibili dati e rapporti, per esempio sulle Case dell'Acqua, sui consumi pro capite, sulle interconnessioni idriche, sulla composizione della falda del proprio territorio, e via dicendo. Tra i documenti più preziosi è scaricabile anche la relazione annuale dell'ASL sugli acquedotti dei singoli comuni.

Oggi, la conoscenza di tutti questi dati si sta diffondendo in modo capillare: «La Carta d'intenti per l'acqua per noi è un investimento in chiave di trasparenza, responsabilità e partecipazione — spiega Alessandro Russo, presidente del Gruppo CAP — a conferma del nostro impegno per contribuire a generare valore condiviso sul territorio».

Accordo sul clima: il Pianeta non può attendere

All'inizio di dicembre si terrà a Parigi la ventunesima Conferenza delle Parti (COP21) per cercare di raggiungere un accordo internazionale sulla riduzione delle emissioni di CO2.

Si tratta di un'occasione storica per raggiungere un obiettivo inseguito da anni e non più rinviabile. Per questo , l'Europa deve essere all'altezza del suo r olo di guida e di esempio globale sull'ambiente, come ha sempre dimostrato in questi anni con politiche ambiziose in campo climatico e ambientale, e per questo al Parlamento europeo abbiamo votato una risoluzione che mette nero su bianco le nostre ambizioni.

Il 7 e 8 dicembre a Parigi si riuniranno i governi di tutto il mondo, le ONG e i rappresentanti delle imprese. Si tratta di un evento a cui lavoriamo dal dicembre 2009, quando la COP15 di Copenaghen, che doveva portare ad un accordo vincolante sul clima, si è risolta in un clamoroso fallimento. Sei anni fa hanno prevalso gli egoismi nazionali, le preoccupazioni per l'incombente crisi economica e le accuse reciproche tra Stati Uniti e Cina.

Oggi non ci possiamo più permettere un altro fallimento se vogliamo prendere seriamente l'impegno a limitare a due gradi centigradi l'aumento della temperatura globale causata dalle emissioni di Cot. In cinque anni di alluvioni, uragani e siccità il mondo ha preso coscienza dell'urgenza di limitare il cambiamento climatico e oggi l'obiettivo di un vero accordo vincolante che includa anche i Paesi emergenti è a portata di mano.

Lo scorso 15 ottobre al Parlamento europeo abbiamo quindi approvato una risoluzione con 434 voti favorevoli, 96 contrari e 52 astenuti per chiedere all'Ue e ai suoi Stati membri di puntare ad un accordo internazionale per la riduzione del 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030, un obiettivo di efficienza energetica del 40% e un obiettivo del 30% per le energie rinnovabili. Insieme ai colleghi del Gruppo dei Socialisti e Democratici abbiamo soprattutto insistito sul fatto che l'accordo dovrà essere gius»icamente vincolante.

Inoltre nella risoluzione si chiedono finanziamenti adeguati, cioè 100 miliardi di dollari l'anno entro il 2020, e l'inclusione negli sforzi di riduzione delle emissioni anche del settore dei trasporti. Gli interessi in gioco sono enormi, ma noi eurodeputati non accetteremo niente di meno e continueremo a batterci per questi obiettivi.

Barbarossa d'autunno con straccetti di calamari


Un abbinamento impensabile, ma gustoso. Scopriamicome valorizzare le barbabietole con una Icetta semplice e molto originale

Nata a Brazzaville, capitale del Congo, Victoire Gouloubi è arrivata in Italia a 20 anni e dopo tanta gavetta è diventata una delle migliori chef sulla scena milanese. Estroversa, precisa, con un tocco raffinato, Victoire riesce sempre a mettere nel piatto qualcosa di gustoso e nuovo, pur usando ingredienti semplici e ricette di facile realizzazione.

Ecco perché, parlando di barbabietole, abbiamo pensato di chiedere a lei una ricetta insolita. L'abbinamento è davvero sorprendente e siamo certi che vi piacerà.

Ingredienti per 4 persone:


  • 100 g di lamponi
  • 250 g di barbabietole lesse 
  • 1 cipolla rossa -1 spicchio d'aglio
  • 200 g di calamari
  • sale e pepe nero q.b.
  • 5 cucchiai di olio Extra Vergine d'Oliva
  • 30 g di germogli di crescione
  • cialde di pane croccante q.b.

Come prepararla Tagliate a pezzi grandi le barbabietole e la cipolla rossa. In una pentola scaldate un filo d'olio Extra Vergine d'Oliva e fate appassire a fuoco medio le barbabietole con la cipolla rossa. 

Aggiungete lo spicchio d'aglio, il sale e il pepe, unite anche due bicchieri d'acqua. Fate bollire fino a ridurre il liquido a metà. Ritirate dal fuoco, aggiungete i lamponi e, se necessario, correggete di sale. Unite 4 cucchiai di olio Extra Vergine d'Oliva e frullate per ottenere una crema liscia.

Coprite con un coperchio e tenete da parte.Pulite i calamari, tagliateli "a julienne"e conditeli con un poco di sale e olio EVO. Scaldate molto bene una padella antiaderente, quindi buttatevi i calamari: lo shock termico li renderà croccanti fuori e teneri all'interno. Girateli su ogni lato, fino a ottenere una doratura uniforme.

Come impiattarla Con l'aiuto di un cucchiaio, mettete un po' di crema di barbabietole in un piatto fondo, adagiatevi al centro gli straccetti di calamari scottati, condite con un filo d'olio Extra Vergine d'Oliva e infine decorate con i germogli di crescione e le cialde di pane croccante. Servite subito.

ALMA, voto 10 alla Scuola Internazionale di Cucina Italiana

La conoscono tutti e chiunque voglia imparare a cucinare italiano nel mondo sa che passare da ALMA è un must.

Autorevole centro di formazione per l'ospitalità, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana negli anni ha formato cuochi, pasticceri, sommelier, operatori di sala e manager della ristorazione, provenienti da ogni Paese, e ne ha fatto dei veri professionisti. Per diventare il migliore, bisogna studiare ai migliori, si sa... ma a noi l'ha confermato il Direttore Generale di ALMA, Andrea Sinigaglia. «In dodici anni, questa scuola è diventata un punto di riferimento nel mondo e questo mi rende molto orgoglioso.

Sono fiero di far parte di quest'avventura e di avere come guida il rettore Gualtiero Marchesi. È il nostro trascinatore e con la sua esperienza è riuscito a darci una rotta che punta sempre al massimo della qualità. Perché noi non formiamo solo cuochi, ma esperti del mondo della ristorazione a 360° e non ci accontentiamo mai».

Passione e volontà


Gli studenti sono oltre un migliaio all'anno e hanno un'età media di 23 anni, perché arrivano sia i diciottenni che hanno appena terminato la scuola superiore, sia i trentenni che invece hanno deciso di cambiare vita o vogliono specializzarsi.

Ma la differenza d'età non è mai un problema, perché la mancanza di manualità di un allievo che si cimenta per la prima volta in cucina è sempre compensata da passione e buona volontà. «L'approccio tra un giovanissimo appena uscito dall'alberghiero e un ragazzo più grande che ha capito che la ristorazione è la sua vera passione è diverso — spiega Sinigaglia - perché cambiano la maturità e la motivazione».

Alla scuola, che ha sede nel Palazzo Ducale di Colorno (Parma), si imparano sia le tecniche sia le tradizioni culinarie. Si passa dalla pratica alla teoria per orientarsi a tutto tondo nel mondo della cucina. La formazione è completa e infatti in base a un sondaggio del 2013 su 730 utenti, il 36,6% ha trovato lavoro subito, il 40,8% entro 3 mesi, 1'8,2% entro sei mesi e il 3,7% entro l'anno. Di questi 730, il 72,8% lavora in Italia, il 18,5% in Europa e 1'8,7% nel resto del mondo.

«Dare la possibilità di incontrare grandi Maestri del mondo della cucina, del vino, della pasticceria, equivale a dare la garanzia di una formazione totale ed eccelsa — ha spiegato ancora Sinigaglia — perché si impara a entrare nel mondo dell'accoglienza in ogni sua minima sfaccettatura. Poi, certo, ogni studente ha le sue predisposizioni, le sue materie preferite, anche se chiediamo il massimo in tutte le discipline.

Ma è sempre bellissimo vedere questi nostri "semi ALMA" che germogliano portando la firma della qualità italiana della cucina».

Cartoline dall'Expo


Giudizi al volo di alcuni visitatori di Expo Milano 2015

Abbiamo fatto qualche domanda a chi in questi mesi ha visitato l'Esposizione Universale. Ecco alcuni pareri anche da oltreoceano.

Dalle Marche: La famiglia di Ugo


Molto bello, peccato solo per le file. Noi ne abbiamo saltate moltissime, per la verità, perché la carrozzina di Lorenzo, che ha un anno e mezzo, è stato un lasciapassare prezioso. Però in alcuni padiglioni abbiamo dovuto comunque aspettare, come in quello della Colombia, per esempio.

I bambini si sono molto divertiti e Cecilia, sei anni, ha voluto sapere tante cose, per raccontarle poi alla maestra. Anche io e Maria siamo stati piacevolmente sorpresi. Peccato sia già finito!

Dalla Sicilia: Adele e Alfonso


Siamo rimasti un po' delusi dalla parte contenutistica. Ci aspettavamo che il tema del cibo nel mondo, anzi, della mancanza di cibo nel mondo, fosse più approfondita. E invece secondo noi è stato dato troppo spazio ai grandi marchi.

È stata una fiera, ecco, con qualche spunto in più, ma niente che non sapessimo già. Noi a casa non sprechiamo nemmeno una briciola di pane, recuperiamo l'acqua di cottura... facciamo quel che possiamo nel nostro piccolo.

Per il resto, bello. Ci siamo divertiti, anche se è stato un po' stancante. Siamo andati all'inizio della manifestazione, quando ancora non c'erano tanti divanetti e panchine lungo il Decumano...

Dalla Liguria: Matteo


Il padiglione che mi è piaciuto di più è stato quello dell'Olanda, perché allestendo una specie di Luna Park non ha voluto veicolare nessun concetto etico o morale che tanto sarebbe stato semplicemente retorico. Per il resto, ho visto pochi padiglioni a causa delle code, mi sono concentrato più sui cluster. 

Diciamo che, in generale, mi è parso un ottimo parco divertimenti, ma assolutamente non un tentativo di aprire la strada a un uso più consapevole e razionale delle risorse alimentari. Lo spreco tipico dell'Occidente era chiaramente individuabile in piccoli, ma diffusi atteggiamenti.

Dagli Stati Uniti: Kara e Patrisha


Ci è piaciuto molto, siamo rimaste colpite dall'architettura dell'Esposizione, anche se c'era talmente tanta gente che appena scese dal tram eravamo già in fila. Che scocciatura...

Abbiamo visto pochi padiglioni, perché i tempi d'attesa erano insostenibili, però abbiamo visitato quello americano e quello del Cile. Abbiamo mangiato dei burritos, la cioccolata del Belgio e le patatine olandesi e non ci siamo stancate, perché eravamo così piene di entusiasmo che fermarci ci sembrava uno spreco di tempo.

Siamo state solo un giorno e non siamo riuscite a vedere tutto illuminato la sera. In compenso abbiamo scoperto molte cose interessanti e ci siamo rese conto che noi americani, effettivamente, mangiamo un po' male rispetto a voi italiani.