domenica 24 gennaio 2016

Accordo sul clima: il Pianeta non può attendere

All'inizio di dicembre si terrà a Parigi la ventunesima Conferenza delle Parti (COP21) per cercare di raggiungere un accordo internazionale sulla riduzione delle emissioni di CO2.

Si tratta di un'occasione storica per raggiungere un obiettivo inseguito da anni e non più rinviabile. Per questo , l'Europa deve essere all'altezza del suo r olo di guida e di esempio globale sull'ambiente, come ha sempre dimostrato in questi anni con politiche ambiziose in campo climatico e ambientale, e per questo al Parlamento europeo abbiamo votato una risoluzione che mette nero su bianco le nostre ambizioni.

Il 7 e 8 dicembre a Parigi si riuniranno i governi di tutto il mondo, le ONG e i rappresentanti delle imprese. Si tratta di un evento a cui lavoriamo dal dicembre 2009, quando la COP15 di Copenaghen, che doveva portare ad un accordo vincolante sul clima, si è risolta in un clamoroso fallimento. Sei anni fa hanno prevalso gli egoismi nazionali, le preoccupazioni per l'incombente crisi economica e le accuse reciproche tra Stati Uniti e Cina.

Oggi non ci possiamo più permettere un altro fallimento se vogliamo prendere seriamente l'impegno a limitare a due gradi centigradi l'aumento della temperatura globale causata dalle emissioni di Cot. In cinque anni di alluvioni, uragani e siccità il mondo ha preso coscienza dell'urgenza di limitare il cambiamento climatico e oggi l'obiettivo di un vero accordo vincolante che includa anche i Paesi emergenti è a portata di mano.

Lo scorso 15 ottobre al Parlamento europeo abbiamo quindi approvato una risoluzione con 434 voti favorevoli, 96 contrari e 52 astenuti per chiedere all'Ue e ai suoi Stati membri di puntare ad un accordo internazionale per la riduzione del 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030, un obiettivo di efficienza energetica del 40% e un obiettivo del 30% per le energie rinnovabili. Insieme ai colleghi del Gruppo dei Socialisti e Democratici abbiamo soprattutto insistito sul fatto che l'accordo dovrà essere gius»icamente vincolante.

Inoltre nella risoluzione si chiedono finanziamenti adeguati, cioè 100 miliardi di dollari l'anno entro il 2020, e l'inclusione negli sforzi di riduzione delle emissioni anche del settore dei trasporti. Gli interessi in gioco sono enormi, ma noi eurodeputati non accetteremo niente di meno e continueremo a batterci per questi obiettivi.

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