giovedì 3 marzo 2016

Produzioni in grande

In Italia sono attive e in buona salute diverse industrie birrarie indipendenti e le filiali di quattro grandi gruppi internazionali 

Sul nostro territorio sono presenti marchi storici, con stabilimenti propri, spesso di proprietà familiare, a volte con capacità produttiva non molto più forte dei birrifici artigianali. Tanto per dare qualche numero, producono in genere dai 100mila ai 700mila ettolitri l'anno. Poi ci sono i colossi, le grandi multinazionali.

In Italia dominano in quattro: Heineken (suoi tra gli altri i marchi Moretti, Dreher e alcuni regionali come quello sardo Ichnusa), SabMiller (con Peroni e Nastro Azzurro), AB InBev ( tra i più noti il tedesco Beck's e l'americano Budweiser) e Carlsberg. L'Heineken è olandese. Fondata nel 1863, è molto interessante visitare ad Amsterdam la sua vecchia fabbrica, quella dell'odierno Heineken Experience: attraverso un tour originalissimo si possono osservare i processi di fermentazione e di fabbricazione e ammirare gli splendidi antichi silos di rame ancora oggi perfettamente funzionanti.

Se vi capita di bere una birra Poretti o una Tuborg, sappiate invece che sono di Carlsberg, il 4° produttore al mondo (primo in Europa Settentrionale e Orientale ndr), presente in oltre 150 mercati.

L'esperienza di Carlsberg

Fondato nel 1847 a Copenaghen, il Gruppo è approdato sul territorio italiano nel 1975 dopo la fusione con Tuborg e nel 2001 ha acquisito anche il Birrificio Angelo Poretti. Produzione totale annua: oltre un milione di ettolitri.

Nello stabilimento di Induno Olona, in provincia di Varese, fondato dal Poretti nel 1876, nascono alcune delle birre più bevute in Europa, «con materie prime tutte d'importazione — come racconta Alberto Frausin, AD di Carlsberg Italia — tranne l'acqua, che arriva dalla "Fonte degli ammalati", una sorgente dei monti di Varese, chiamata così perché gli abitanti della città credevano avesse doti curative.

Orzo e malto arrivano dalla Francia, il luppolo da regioni storiche come la Repubblica Ceca e la Germania, mentre dall'America, dall'Australia e dalla Slovenia si fanno strada nuove varietà di luppolo aromatico. Il lievito proviene essenzialmente dalla Banca del lievito in Danimarca».

In questi ultimi tempi l'industria sente il peso crescente della concorrenza dei birrifici artigianali, più creativi anche se non competitivi sul terreno dei prezzi.

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