Personaggi popolarissimi, vere stelle, nuovi eroi: cuochi e
chef hanno soppiantato nel fanatismo del pubblico calciatori e modelle, che a
loro volta erano saliti sul podio scalzandone gli ultimi divi del cinema.
L’eroe è un uomo, o una donna, eccezionale, capace di compiere imprese
straordinarie (le eroine in realtà sono in netta minoranza). Ingegnosi, abili,
coraggiosi, capaci d’influenzare il costume e le
credenze dei contemporanei, gli eroi abitano ogni tempo e ogni luogo. Si va
dall’omerico Achille al nostro Garibaldi, da Lawrence d’Arabia, colonnello
inglese a capo della rivolta araba del 1916 a Giovanna d’Arco, santa e
guerriera francese, dal sudafricano Mandela alla birmana Aung San Suu Kyi,
premi Nobel per la pace dopo i lunghi anni di persecuzione subiti in patria.
Il catalogo è ricchissimo e variegato. Anche se il Galileo
di Bertolt Brecht risponde a un giovane discepolo che si dispera per la sua
abiura: “Fortunato il paese che non ha bisogno di eroi!”, sembra che
l’affermazione sia pochissimo condivisa, visto il numero esorbitante di gure memorabili che abitano la cronaca, passata e presente, i
miti, le leggende. Forse non è un male però che siano diventati figure “eroiche” nuovi tipi di protagonisti. Ci aiutano a
vivere meglio, senza la pretesa di passare alla storia. Come lo straordinario
cuoco (chef non gli piace) Gualtiero Marchesi, in copertina: un maestro nel suo
campo!
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